07 December, 2011

IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA


La liturgia romana celebra nel tempo di Avvento la solennità dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria. Questa solennità indica una preparazione fondamentale per l’attesa della venuta del Salvatore del mondo sia messianica sia ritorno glorioso dello stesso Cristo. La solennità dell’Immacolata Concezione di Maria si bassa sul fatto che Maria è tutta santa ed è conservata «da ogni macchia di peccato, quasi plasmata dallo Spirito Santo e resa nuova creatura»[1]. Ecco, perché si è profeticamente detto che concepirà e partorirà un figlio di nome «Emmanuele»[2](Mt 1,23).
L’Immacolata concezione di Maria si è definito da Pio IX in dicembre 1854 con la bolla ineffabilis Deus come «la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale, è stata rivelata da Dio e perciò si deve credere fermamente e inviolabilmente da tutti i fedeli»: 
«Ad onore della santa ed indivisa Trinità, a decoro ed ornamento della Vergine madre di Dio, ad esaltazione della fede cattolica e ad aumento della religione Cristiana, con autorità di nostro Signore Gesù Cristo dei beati apostoli Pietro e Paolo e nostra, noi dichiariamo, proclamiamo e definiamo: che la dottrina secondo la quale la beatissima Vergine Maria, nel primo istante del suo concepimento, fu preservata incolume da ogni  macchia di peccato originale, a motivo di ogni specialissimo privilegio di grazia dell’onnipotente Dio, in vista dei meriti di Gesù Cristo, il salvatore del genere umano, è creduta da tutti i fedeli»[3](DS 2803).
BUONA FESTA!!!


[1]CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Costituzione dogmatica de Ecclesia Lumen Gentium (21 novembre 1964), in AAS 57 (1965), 5-71, no. 56
[2] Secondo Catholic Dictionary p291, questa è una parola ebraica che significa Dio è con noi<<God is with us>> secondo (Is. 7,14) mentre nel vangelo di Matteo 1,23 è un nome dato a Gesù che significa tradizionalmente che Gesù ha avuto una nascita verginale.
[3] NDM Nuovo Dizionario di Mariologia, Cinisello Balsamo 1985, 487-488.

01 December, 2011

THE FRUITS OF LIVING IN COMMUNION

Sometime ago, we did talk about the importance of living in communion with our churches or our comunities. Let us now turn our focus on what our comunities give to us and what we give to them in response. Riflecting on this issue of being in comunion with our comunities, let us chiefly ask ourselves these two questions: What do we receive from our comunities and what do we give to them?
Surely we have to receive from them a certain kind of formation. Yes, on the level of priorities we receive the human and spiritual formations which are indeed fundamental in our lives. These two kinds of formation -if integrated well in a certain comunity- can produce men and women of tomorrow; people responsible for their lives and the whole human race. We are talking about the fact that the comunity in its real communal sense, has to give to its own members an integral formation and the members have to dispose themselves wholeheartetly to this kind of formation.
Therefore, having received this formation from the comunity, it becomes easy for the members to understand and to live the Gospel -the christian life. The life that establishes itself in the self-giving of its members and  also for the edification of their comunity and the whole human race. It is evident that there is reciprocal aspect in this case, and this advocates for continuous formation and update. In order to achieve this, there is a need for openness, new methods as well as to critisism.


By: K. Albert and M. Lawrence